10 SETTEMBRE: IL FANTASMA DI LUISA SANFELICE

Nella notte tra il 10 e l’11 Settembre a Piazza Mercato, si manifesterebbe il fantasma di Luisa Sanfelice, una donna morta innocentemente in un clima di congiuri e di tradimenti.

Ritratto di Luisa Sanfelice in carcere

RITRATTO DI LUISA SANFELICE IN CARCERE

Maria Luisa Fortunata de Molina, nacque a Napoli il 28 Febbraio del 1764 da un generale borbonico, don Pedro De Molina e da Camilla Salinero.
La madre desiderava per la figlia un buon partito, ed è proprio per questo motivo che da adolescente, le organizzò un incontro con il cugino Andrea Sanfelice, appartenente a una nobile famiglia napoletana.
I due giovani, si innamorarono perdutamente e si sposarono, dalla loro unione nacquero tre figli.
I due sposini amavano la bella vita e le feste sfarzose, ed è proprio a causa di questo tenore di vita troppo elevato che, ben presto, i due coniugi si ritrovarono in condizioni economiche disastrose, attirando anche le antipatie di molti nobili della città. Nel 1787 il re Ferdinando IV, stanco dei loro comportamenti, decise di nominare un amministratore fiduciario, collocò i tre figli in collegi aristocratici e ordinò ai due coniugi di ritirarsi in campagna, sperando che un po di solitudine potesse calmare gli animi dei due coniugi, ma la situazione non migliorò, anzi continuarono a tenere un rigore di vita scandaloso.

Disperato il Re decise di separarli: Andrea venne internato in un convento a Nola, mentre Luisa venne rinchiusa ne conservatorio di S. Sofia in Montecorvino Rovella.
Dopo tre anni Andrea scappò e rapì la moglie, insieme decisero di tornare a Napoli. Il Re decise di non prendere provvedimenti, in quel periodo aveva ben altro di cui occuparsi, la città era in fermento, di lì a poco scoppierà la rivoluzione napoletana.
Le navi inglesi minacciavano il porto di Napoli, mentre le truppe francesi presidiavano la città.
Una volta giunto in città, Andrea fu costretto a scappare dai creditori lasciando suo malgrado la moglie sola.
Luisa, per colmare la solitudine e la mancanza del marito, intraprese varie relazioni amorose, come con il repubblicano Ferdinando Ferri, anche se forse il suo più grande corteggiatore, non corrisposto, era Gerardo Baccher un banchiere legato al vecchio regime reale.
Baccher, insieme ai suoi fratelli, faceva parte di un nucleo di rivoluzionari che avevano cospirato con alcuni capitani delle navi borboniche ed inglesi che, durante un giorno di festa, da una di quelle navi sarebbe stata lanciata una bomba che avrebbe colpito la città di Napoli causando molti disordini che avrebbero facilitato la cattura e l’uccisione dei repubblicani.
Una volta organizzato il piano, Gerardo corse da Luisa, e temendo che potesse succederle qualcosa, le consegnò un biglietto di riconoscimento che gli avrebbe salvato la vita, un salvacondotto che le garantiva l’incolumità in caso fossero ritornati i monarchi.
Luisa ormai innamorata del repubblicano Ferri, donò a lui il salvacondotto, avrebbe fatto di tutto per salvare la vita dell’ uomo, che finalmente era riuscito a fargli battere nuovamente il cuore, peccato che Ferri non nutriva i suoi stessi sentimenti, una volta che Luisa lasciò il suo appartamento, Ferri corse al governo e informò chi di dovere della congiura in atto.
I congiurati, vennero imprigionati nelle carceri di Castel Nuovo: i Bacchet vennero fucilati, mentre Luisa venne tenuta in carcere.
Una volta sconfitta la repubblica, i parenti di Baccher chiesero vendetta per i loro cari, e cosi iniziò il processo a Luisa San felice.
La sentenza non si fece attendere molto, Luisa, venne condannata a morte per alto tradimento verso i Borboni.
La donna disperata, per guadagnare tempo, si finse incinta, e l’esecuzione venne rinviata di un anno, ma l’inganno venne scoperto.
L’ 11 settembre 1800 Luisa Sanfelice venne giustiziata in Piazza Mercato, purtroppo la sua morte non fu veloce, l’ascia del boia non riuscì a staccare la testa della povera donna, e al terzo tentativo, Luisa si alzò urlando e sofferente gettandosi fra la folla,il boia la raggiunse, la bloccò e la sgozzò con un pugnale, ponendo fine alle sue sofferenze.
La sua salma, fu tumulata nella vicina Chiesa di Santa Maria del Carmine.
Ferri ritornò a Napoli, riconquistò il favore dei Borboni, è venne nominato ministro delle Finanze, morì di vecchiaia.
Ogni anno la notte tra il 10 e l’11 Settembre, il fantasma insanguinato di Luisa vaga, almeno secondo la leggenda, tra piazza Mercato ed i vicoli circostanti. Lo spettro viene descritto da alcune persone con la testa ciondolante e con un espressione di orrore sul volto, mentre da altri viene descritta come una donna bellissima, sorridente e felice che corre tra le braccia del suo amato Andrea, probabilmente l’unico uomo tra tanti che non avrebbe mai tradito la sua amata, consegnandola nelle mani di chi poi l’avrebbe uccisa.

 

Piazza Mercato Napoli

PIAZZA MERCATO NAPOLI

 

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Fonte immagini: Internet

 

 

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