PIGNASECCA E LE SUE GAZZE LADRE

La Pignasecca deve il suo nome a delle gazze dispettose, che rubavano gli oggetti preziosi dalle case dove si consumavano gli amori clandestini, ma un giorno…

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PIGNASECCA

Via Porta Medina, meglio conosciuta da tutti come Pignasecca, deve il suo nome a delle gazze dispettose, che erano tipici ladruncoli dei vicoli napoletani.
Il loro insolito passatempo consisteva, nel depositare su un di pino dell’orto dei Pignatelli, oggetti preziosi rubati nelle case dove si consumavano gli amori clandestini, invani sono stati i tentativi da parte delle forze civili di scovarle, ogni volta le gazze sparivano nel nulla.
Un giorno, sul “pino della vergogna” fu ritrovato un anello sacro della curia,  da quel ritrovamento la gente del popolo, inizio a insinuare che le gazze avevano beccato qualche uomo potente di chiesa, in compagnia intima con la sua perpetua.
Si insinuò che si trattasse dell’’arcivescovo.
Questi non perdendo tempo, dispose nei confronti delle gazze la scomunica, il decreto fu affisso sul pino, che guarda caso, immediatamente seccò (da qui il nome Pignasecca).
Le gazze, colpite dalla scomunica furono condannate alla pena eterna, infatti, ancora oggi le gazze non avrebbero perso il vizio di far dispetti agli abitanti del luogo.

 

 

 

 

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Fonte immagini: Internet

 

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