IL SEGRETO DELLA SFOGLIATELLA

Percorrendo il centro di Napoli, è facile essere inebriati dal caldo profumo della sfogliatella, un dolce ricco di sapore e di tradizione, non tutti sanno che dietro questo dolce c’è una storia e un fantasma.

facciata

MONASTERO CROCE LUCCA

 

Percorrendo il centro di Napoli, è facile essere inebriati dal caldo profumo della sfogliatella, non tutti sanno che dietro questo dolce c’è una storia e un fantasma.
Tutto inizia nel 1624, all’interno del Monastero Croce Lucca di Napoli,  situato non lontano dalla Chiesa di San Pietro a Majella, dove oggi si sviluppa il complesso monumentale del Policlinico Vecchio.
Le migliori famiglie dell’ aristocrazia locale, facevano a gara per assicurare almeno una delle figlie alle cure delle carmelitane, grazie anche al Principe di Cellamare, che finanzio alcuni lavori, per assicurare alle sue figlie tutte le comodità, e anche per placare le malelingue che insinuavano che il Principe aveva chiuso le figlie nel convento per risparmiare la dote. Il convento Croce di Lucca, diventò il rifugio dorato di tutte le nobili napoletane.

LA SFOGLIATELLA

In quegli anni ogni convento partecipava ad una gara culinaria, presentando ognuno la sua specialità, ad esempio il monastero di Santa Chiara, era famoso nella preparazione di marasche sciroppate, invece quello della Maddalena per le paste reali, mentre Il Croce di Lucca partecipava alla gara con una ricetta antica e misteriosa: quella della sfogliatella. Le Suore Carmelitane, riuscirono ad avere la ricetta dal Convento di Santa Rosa ad Amalfi, rielaborandola  aggiungendo qualche ingrediente e modificandone altri! Come in tutte le competizioni, anche in questa, si usava ogni tipo di strategia per scoprire le ricette segrete, si scatenò una vera e propria caccia alla spia, e la maggior parte le vittime erano quasi sempre novizie ingenue. Una domenica di fine estate, a Via Roma la pasticceria di Pintauro, iniziò a vendere la prima sfogliatella, qualcuno aveva portato la ricetta fuori dalle mura del convento, si iniziò a gridare allo scandalo. La superiora interroga tutte le suore, e i sospetti ricadono sulle tre figlie del Principe di Cellamare. Le fanciulle non vennero mai cacciate dal convento, ma fu loro vietato l’accesso alle cucine. L’umiliazione era troppa, specialmente per la più giovane delle sorelle Aurelia, sembra che fu lei la maggior sospettata, nel giro di qualche settimana la fanciulla si ammalò e dopo poco morì.
Sul letto di morte, dichiarò ancora una volta la sua innocenza. Da allora, il 30 Giugno ( anniversario in cui la sfogliatella fece la sua comparsa da Pintauro) all’alba, si sente ancora nello spiazzo antistante la Chiesa di Croce di Lucca, a pochi passi dal Policlinico aleggiare un profumo di sfogliatella, e dietro le grate dell’antico convento, un’ombra si muove lenta, dolente. E’ la principessina di Cellammare che torna per reclamare ancora una volta la propria innocenza.

 

Pintauro

PINTAURO

 

 

 

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Fonte immagini: Internet

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