ARENELLA E L’ACCADEMIA DEI SEGRETI
Nel quartiere dell’ Arenella si trovava L’ Accademia dei Segreti, fondata da Giambattista Della Porta dove nei sotterranei venivano praticate arti occulte, e pratiche mistiche.
Nella zona dell’ Arenella, in cima a Via Cattaneo, ci sono due archi che un tempo erano due porte intitolate a S. Gennaro e a San Domenico, ora i due archi immettono in due strade, il Vico Molo Alle Due Porte che una volta era il viale di una villa, mentre Vico Arco San Domenico, è un vicolo stretto e buio che nel 1600 era anche chiamato “Vico Delle Fate”, soprannominato cosi perché la maggior parte delle lavanderie al Vomero erano situati in quel luogo.
Nei pressi dei due archi, è stato costruito un grande palazzo di cemento, lì dove un tempo c’era la casa di Giambattista della Porta (Vico Equense 1535- Napoli 1615) filosofo, alchimista e scienziato. Giambattista già dall’ età di 15 anni studiava magia naturale, e pubblicò vari libri che lo fecero diventare famoso in tutta Europa ma con cui fu anche accusato di stregoneria.
Fondò a Napoli “l’Accademia dei segreti”, alla quale erano ammesse solo persone che erano capaci di dimostrare di aver effettuato una nuova scoperta nell’ambito delle
scienze naturali. L’accademia ebbe vita breve, in quanto fu sospettata di occuparsi di occulto e chiusa per ordine di papa Gregorio XIII.
Giambattista fu indagato dall’inquisizione nel 1579.
Il mistero che gira intorno all’accademia, in parte è stato svelato qualche anno fa, almeno per quel che concerne il luogo di incontro degli antichi scienziati . Il luogo delle riunioni segrete, non era solo al livello della strada, ma c’erano anche dei cunicoli sotterranei, dove venivano praticate le arti mistiche.
Un gruppo di speleologi napoletani, nel corso di un rilevamento nella cava, ha trovato l’ingresso della caverna costituita da una muratura di grossi blocchi di tufo, raffigurante un teschio con la bocca spalancata, mentre su delle colonne incise nella roccia hanno trovato raffigurazioni di divinità egizie, e altre tracce che riconducono a culti e pratiche misteriche. Pertanto si è sicuri che in quelle cavità venivano praticati arti magiche.
Sembrerebbe che l’accademia non sia l’unico mistero della zona, Tommaso Fasano nel suo libro “Lettere Villeresche…” alla fine del 1700 diceva: ”… io stimo ottima l’aria, e pessimi gli abitatori di questa contrada; e con ispezialità l’aria e gli abitatori delle due Porte”. Lo stesso riferisce che tutta la zona era turbata da una strega “… avarissima, vecchia, vedova, con gli occhi lacrimanti e bava alla putrida bocca, … che usava vendicarsi di quelli che la sfuggivano dispensando magherie che poi essa stessa toglieva facendosi pagare”.
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Fonte immagini: Internet