IL PALAZZO DEL DIAVOLO

di Fantasmi leggende e misteri di Napoli e Campania · 11 Giugno 2016

La leggenda vuole che il Palazzo Penne, venne costruito in una sola notte con l’aiuto del Diavolo, ma qualcosa andò storto…

PALAZZO PENNE

Palazzo de Penne si trova a Via Teodoro Monticelli, nel cuore di Napoli, fu fatto costruire nel 1409 da Antonio de Penna, segretario e consigliere di Ladislao Il Magnanimo, re di Napoli.
Ancora oggi il palazzo viene ricordato per una leggenda, che nel corso dei secoli, ha fatto si che venisse ricordato da tutti come “Il Palazzo del Diavolo”.
Antonio Penne, si innamorò di una stupenda ragazza, alla quale chiese di sposarlo.
La fanciulla era molto corteggiata, e dovendo già dare il giorno dopo una risposta ad altri corteggiatori, gli rispose che avrebbe acconsentito soltanto nel caso che Antonio avesse costruito, in una sola notte, un palazzo quale pegno d’amore e dono di nozze.

Un’impresa impossibile, ma il giovane era perdutamente innamorato della ragazza, in preda allo sconforto chiese aiuto all’unica persona che poteva riuscire i questa impresa, il Diavolo.
Lucifero, decise di dare una mano al giovane ma in cambio pretese la sua anima, facendogli firmare un contratto col suo stesso sangue.
Il de Penne, riuscì comunque a farsi sottoscrivere una clausola segreta,che avrebbe rivelato solo a lavoro ultimato.
Completato il palazzo, il giovane, come clausola, sparse nel cortile del Palazzo Penne dei chicchi di grano, il Diavolo avrebbe dovuto raccogliere fino all’ultimo chicco.
Il Diavolo accettò, e iniziò a raccogliere tutti i chicchi di grano, ma giunto il momento di contare, costatarono che ci mancavano cinque chicchi, infatti Antonio di nascosto li aveva cosparsi di pece in modo che finissero inconsapevolmente tra le unghie del Diavolo.
Preso in giro, il Diavolo si infuriò, iniziando un animata discussione con il de Penne che, a un certo punto, si fece il segno della croce, costringendo così il Diavolo a sprofondare in un buco apertosi nel pavimento. Un buco che tutt’oggi è ancora visibili all’interno del cortile del Palazzo Penne.