IL FANTASMA DI CASERTAVECCHIA

Oggi, del castello di Casertavecchia  rimangono sono le mura con l’imponente torre principale, e forse un fantasma, quello della contessa Gentile Siffridina.

CASERTAVECCHIA

Il borgo medievale di Casertavecchia è un luogo magico, dove il tempo sembra si sia fermato, sorge alle pendici dei monti Tifatini e conta circa 180 abitanti.
Il borgo, nel corso degli anni ha subito diverse dominazioni, nel VIII secolo divenne una rocca dei longobardi.
Durante le incursioni saracene, che devastavano le città della pianura, gli abitanti e il clero delle zone circostanti si rifugiarono a Casertavecchia.
La popolazione aumentò e venne costruita l’attuale cattedrale dedicata a San Michele Arcangelo.
Nel 1442 il borgo passò sotto il dominio aragonese, da quel momento iniziò per Casertavecchia un lungo periodo di decadenza.


Grazie ai Borboni e alla costruzione della Reggia di Caserta, il borgo iniziò ad essere meta di interesse turistico.
L’accesso a Casertavecchia, è introdotto dalla magnifica e ben conservata struttura della torre d’avvistamento e dai ruderi di un antico castello.
La fortezza venne costruita nel 861, inizialmente venne adibita come abitazione, ma sotto il dominio dei Normanni e degli Svevi, assunse l’aspetto di un castello.
La struttura venne costituita da quattro torri di avvistamento, muniti di fossato e di conseguenza non accessibile in caso di incursione da parte dei nemici
Oggi, del castello rimangono sono le mura con l’imponente torre principale, e forse un fantasma, quello della contessa Gentile Siffridina, figlia dei conti Gentile.
Siffridina sposò Tommaso d’Aquino, dalla loro unione nacque Riccardo che dopo la morte del padre, e sotto la tutela di Siffridina divenne Conte di Caserta.
Riccardo sposò Violante figlia di Federico II di Svevia, ma nel 1267 morì lasciando la contea al figlio Corradello, sotto la tutela di Siffridina.
La Contessa non amava il nuovo re, e spinse il nipote a ribellarsi ai francesi e ad unirsi a Corradino di Svevia.
Carlo con astuzia riuscì a catturare e a rendere prigioniera Siffridina, condannandola al carcere a vita.
Siffridina, per sua volontà, venne mantenuta a pane e acqua, morì ottantenne nel Marzo del 1279, nella torre del Castello Svevo di Trani.
La Contessa Siffridina era molto legata a Casertavecchia, sembra infatti che ogni volta ne avesse occasione si recava nel piccolo borgo per visitarlo e passarci intere giornate. Un legame che sembrerebbe non essersi “spezzato” nemmeno dopo la sua morte, nelle lunghe notti d’inverno il fantasma della contessa sembrerebbe si aggiri, tra il Duomo ai resti del castello, l’apparizione è accompagnata da lunghi lamenti e da parole che sembrerebbero incomprensibili, ma che lasciano trasparire tutto il dolore che si può provare ad essere morti per difendere la propria casata.

 

RESTI DEL CASTELLO DI CASERTAVECCHIA

 

 

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Fonte immagini: Internet

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