LE LEGGENDE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO AD AREM

La Basilica di San Pietro ad Aram, è uno degli edifici religiosi più conosciuti e antichi di Napoli, la chiesa custodisce numerose leggende inoltre è uno dei luoghi dove si pratica il culto popolare delle anime del purgatorio.

BASILICA DI SAN PIETRO AD AREM

La Basilica di San Pietro ad Aram, è uno degli edifici religiosi più conosciuti e antichi di Napoli.

La Basilica sorge nel luogo in cui si trovava una chiesa paleocristiana sotterranea, durante un restauro infatti vennero scoperte delle catacombe in cui vennero rinvenuti sette scheletri, probabilmente appartenenti ai primi sette santi di Napoli.

La chiesa è custode di numerose leggende, tra cui quella che narra che la basilica custodirebbe l’ARA PETRI, ovvero l’altare dove San Pietro celebrò la sua prima messa, durante la sua venuta a Napoli e dove convertì i primi santi napoletani al cristianesimo Santa Candida e Sant’Aspreno, quest’ultimo in seguito divenne il primo vescovo di Napoli.

La leggenda narra che Santa Candida era una anziana donna, afflitta da una grave infermità, la donna supplicò l’apostolo Pietro di guarirla, nonostante fosse una pagana e non credente, Candida promise di convertirsi al cristianesimo.

Pietro compì il miracolo praticando un esorcismo, al termine del quale la donna guarì del tutto, in seguito sarebbe divenuta Santa Candida la Vecchia.

INTERNO DELLA BASILICA

Una volta guarita, Candida condusse Pietro da un altro ammalato di nome Aspreno, anch’egli ricevette la guarigione. I due pagani si convertirono al Cristianesimo con fervore, prima di partire Pietro nominò San Aspreno vescovo della città di Napoli.

La leggenda attribuisce ad Aspreno anche la fondazione della Basilica di San Pietro ad Aram, prima chiesa napoletana, dove è ancora presente l’altare su cui Pietro avrebbe celebrato il Sacrificio eucaristico. San Aspreno e Santa Candida rimasero profondamente legati a questo luogo, tanto da non voler lasciare mai questo santo luogo. 

La credenza popolare invece, vuole che Candida abbia vissuto nella cripta cui si accede dal transetto sinistro della chiesa, e dove si può ancora trovare il Pozzo di Santa Candida, la cui acqua sempre secondo la credenza popolare, aveva il potere di guarire e attutire i dolori del parto, oltre che di guarire il mal di testa.

La Basilica di San Pietro ad Aram, insieme al Cimitero delle Fontanelle, e la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio, è uno dei luoghi dove si pratica il culto popolare delle anime del purgatorio, che prevedeva la scelta di un teschio a cui seguiva la sua adorazione, i crani venivano identificate anche con un nome e con una storia che il fedele sosteneva di aver appreso direttamente dall’ anima del defunto apparso in sogno in cui chiedeva preghiere e suffragi per alleviare le sue sofferenze in Purgatorio, il fedele in cambio chiedeva una grazia o dei numeri da giocare al lotto, se la grazia veniva concessa il teschio veniva ringraziato con una sepoltura più degna. La curia in questo caso decise di far murare i teschi e le ossa, ma il culto continuo nonostante i divieti ecclesiastici.

Ancora oggi, il culto sembrerebbe non essere sparito del tutto, ci sono ancora fedeli che si recano nella basilica per portare fiori e accendere le candele.

Intorno alle nicchie dei teschi è possibile leggere le scritte sui muri con le richieste di grazia dei devoti, ma è possibile anche ammirare ex voti di persone che tramite queste anime hanno ricevuto una grazia, anche se sembra che i fedeli più assidui siano quelli che sperano una vincita al lotto o superenalotto.

BASILICA DI SAN PIETRO AD AREM

 

 

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Fonte immagini: Internet

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