IL MIRACOLOSO CROCIFISSO DELLA BASILICA DEL CARMINE

Secondo la tradizione, il crocifisso miracoloso della Basilica del Carmine Maggiore durante un assedio, chinò il capo per schivare una bombarda lanciata in direzione della chiesa.
Da secoli, ogni anno, dal 26 Dicembre al 2 Gennaio, il crocifisso viene esposto in chiesa per essere venerato da fedeli. Scopriamo insieme la storia di questa singolare leggenda.

Basilica del Carmine Maggiore

BASILICA DEL CARMINE MAGGIORE

Secondo la tradizione, legata alla lotta nel XV secolo tra gli Angioini e gli Aragonesi per il dominio di Napoli, il crocifisso miracoloso della Basilica del Carmine Maggiore, durante un assedio da parte di Alfonso V d’Aragona, chinò il capo per schivare una bombarda lanciata in direzione della chiesa.
Da secoli, ogni anno, dal 26 Dicembre al 2 Gennaio, il crocifisso viene esposto in chiesa per essere venerato da fedeli.
Ma andiamo per ordine, la nostra storia inizia quando Alfonso V d’Aragona assediò Napoli, ponendo l’accampamento sulle rive del fiume Sebeto nelle vicinanze dell’attuale Borgo Loreto, quando la città era governata da Renato d’Angiò, il quale aveva collocato la sua artiglieria di difesa sul campanile della Basilica del Carmine Maggiore, trasformandolo così in una vera e propria fortezza.
Il 17 ottobre 1439, l’infante Pietro di Castiglia fece dar fuoco a una grossa bombarda detta la Messinese: l’enorme proiettile, visibile ora nell’ultima cappella a destra, sfondò l’abside della Basilica del Carmine Maggiore, in direzione del capo del crocifisso ligneo ivi esposto che, per evitare il colpo, abbassò la testa sulla spalla destra, in modo che solo la corona di spine venisse colpita, senza subire alcuna frattura nel resto del corpo. Il giorno seguente, mentre l’infante Pietro dava di nuovo ordine di azionare la Messinese, dalla bombarda chiamata la Pazza, posizionata sul campanile, partì un colpo che gli troncò il capo.
Alfonso tolse allora l’assedio, ma quando, ritornato all’ assalto nel 1442, il 2 Giugno entrò trionfalmente in città, il suo primo pensiero fu di recarsi alla Basilica del Carmine Maggiore per venerare il crocifisso.
Per riparare l’atto scellerato del defunto fratello, fece costruire un sontuoso tabernacolo per il crocifisso miracoloso. Questo però, compiuto dopo la morte del Re, accolse la miracolosa immagine il 26 Dicembre del 1459.
Da allora, l’immagine viene svelata il 26 dicembre di ogni anno e resta visibile al gran concorso di fedeli per otto giorni, fino al 2 gennaio.
La stessa cerimonia, si ripete nel primo sabato di quaresima per ricordare l’avvenimento del 1676, in cui Napoli fu risparmiata da una terribile tempesta, sedata secondo la leggenda popolare dall’ intercessione del crocifisso svelato in via eccezionale per l’occasione nefasta.

 

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CROCIFISSO DELLA BASILICA DEL CARMINE MAGGIORE

 

 

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Fonte immagini: Internet

 

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